giovedì 11 maggio 2023

Prove tecniche di trasmissione

Sa sa, prova prova.

s. m. [dallo stesso tema di lampalampare]. – 1. Luce abbagliante e di brevissima durata, manifestazione ottica delle scariche elettriche che hanno luogo nell’atmosfera: il baglioreil guizzare dei l.; un lilluminò improvvisamente la stanza buiaCome sùbito lche discetti Li spiriti visivi (Dante); Il giorno fu pieno di lampi(Pascoli); prov., dopo il lviene il tuono, alle minacce seguono i fatti. Per le caratteristiche fisiche dei lampi e per il sign. di espressioni quali llineareldiffuso, ecc., v. fulmine2. estens. a.Emissione luminosa assai intensa e breve; per es., quella ottenuta mediante lampeggiatori, dai quali vengono emessi, a intermittenza, sprazzi di luce; quella dei fari e fanali che emettono a intervalli una luce della durata di non più di un secondo; quella delle segnalazioni con fanale, in cui i llunghi e i lbreviindicano rispettivam. le linee e i punti dell’alfabeto Morse. b. In fotografia, luce intensa di breve durata generalmente usata per eseguire istantanee in condizioni di scarsa illuminazione; un tempo prodotto con cartucce a polvere di magnesio (ldi magnesio), oggi si ottiene mediante lampade lampo (nel cui bulbo, riempito di ossigeno, si trovano, oltre al filamento, fili o lamine di una lega alluminio-magnesio che bruciano al passaggio di corrente elettrica nel filamento, producendo un unico lampo), oppure, più spesso, con lelettronico, molto intenso e della durata di alcuni centesimi di millesimo di secondo, prodotto da una particolare lampada a conduzione gassosa (lampada a ldi luce elettronico) montata in un lampeggiatore: è riempita di un gas nobile (cripto o xeno) ed è alimentata da un condensatore di notevole capacità caricato a tensione relativamente elevata da un’apposita batteria. c. Lampo sismico, bagliore erompente dal suolo, che talora s’accompagna a terremoti. d. Nel linguaggio com. e letter., rapido bagliore o luccichio: il ldelle bocche da fuocoil ldelle spadeEcco d’arme improvvise uscirne un lampo Che sbigottì degli infedeli il campo(T. Tasso); ebbe un lsinistro negli occhi. In similitudini e in usi fig., di cosa che si presenti o manifesti improvvisa, quasi illuminando d’un tratto la mente o lo spirito: ebbe un ldi speranzadi gioiail ldel sospetto gli attraversò la mentela verità mi si rivelò improvvisamente come un lampoavere un ldi genio, un’intuizione improvvisa, un’idea risolutiva. 3. a.Spesso è assunto metaforicamente per indicare rapidità fulminea di movimento, o brevissima durata: il lde’ manipoliE l’onda dei cavalli (Manzoni); scappò via come un l. (più com. come un fulmine); fu lì lì per tradirsima fu un le si riprese immediatamentela vita è un l. (o passa come un lampo). Frequente la locuz. avv. in un l., rapidissimamente, in un attimo: ho fatto tutto in un l.; vado e torno in un l.; quest’ora m’è passata in un lampob. In funzione aggettivale e col sign. di velocissimo, rapido come il lampo, nelle locuz.: chiusura-lampo o cerniera-lampo (v. chiusura); telegramma-lampo, espressione con cui sono stati indicati, in passato, i telegrammi urgenti, con precedenza su tutti gli altri; treno-lampo, nome dato in passato, al treno rapidoguerra-lampo(calco del ted. Blitzkrieg), la concezione della guerra (originariamente elaborata dallo stato maggiore tedesco all’inizio del secondo conflitto mondiale) che prevede l’impiego massiccio di divisioni corazzate e aviotrasportate, allo scopo di conquistare rapidamente una posizione di vantaggio strategico e psicologico tale da indurre l’avversario a una rapida resa; con sign. generico, anche nel linguaggio com.: una visita-lampouna telefonata-lampoun’intervista-lampo, ecc., rapidissime, di brevissima durata. In tutte queste locuzioni (che si scrivono anche senza il trattino), la parola lampo, che ha funzione subordinata rispetto al sost. precedente, rimane invariata anche quando la locuzione stessa sia usata al plur.: chiusure-lampotelegrammi-lampo, ecc. 4. Nel linguaggio marin. del passato, tipo di imbarcazione a remi, sottile e veloce, impiegata nelle marine militari.


Mi sa che devo aggiornare la bio, sono cambiate un po’ di cose in questi dodici anni.

martedì 13 dicembre 2011

La sintesi

E quindi?
Sarebbe questo quello che ci si sente?
Penso di si, e tu?
Io, tu come lo chiami?
Ma quante domande fai?
Non riesco a trovare una risposta, e tu?
No nemmeno io, è difficile, e quindi continuiamo ad andare avanti a domande?
Potrebbe essere un modo per andare avanti, comunque, non trovi?
Certo, però se non si arriva a una risposta come si fà?
Come si fa, come?
Ad arrivare alla sintesi?
La sintesi?
La sintesi, hai presente?
No, cosa intendi per sintesi?
Quella che fa andare avanti tutto, bisogna sempre arrivare a una sintesi, hai presente?
No, cazzo dici?
Ma si, quella che viene dopo tesi e antitesi, capisci?
Si certo, tu parli colto, ma hai presente come sono io?
Si certo che ho presente, però chiamala come vuoi ma a una sintesi bisogna arrivarci, ci arrivano tutti, non credi?
Si certo, e quindi?
Quindi torniamo alla prima domanda?
No, passo alla seconda?
Si, dai spara, cosè?
Mi ami?
.....................................
E sti puntini?
Non sono capace di fartela sta domanda, capisci?
E io non sono capace a risponderti, è un problema?
--------------------------------
E ste trattini?
E’ tutto un problema, ma forse siamo noi il problema?
Ma adesso a cosa pensi?
Penso che vorrei salire in macchina e guidare tutta la notte, partire e andare il più lontano possibile, hai presente?
Si, certo, ma che cosa risolvi?
Niente, però starei bene con me stesso e andrei lontano lontano, vuoi venire con me?
Sarebbe questa la soluzione?
Perchè no?
Perchè dai, ti ho appena detto che è cambiato tutto, hai capito o no?
Si e allora è per questo che partirò da solo.
Non hai più finito la frase con una domanda, come mai?
Sono arrivato alla sintesi.
Cioè?
Due parole.
Non capisco?
Da solo.

lunedì 3 maggio 2010

Dieci anni

Sono passati esattamente dieci anni da quando ho cominciato a suonare.

Era la primavera del 2000, avevo molta meno barba, meno capelli bianchi e decisamente meno pancia.

Da allora tante cose sono cambiate.

Una miriade infinita di canzoni, spesso imbarazzanti, se vogliamo dirla tutta, sono state scritte, cantate e suonate.

Quanti di voi si ricordano le prime scalette suonate e cantate solo in italiano?

Alzi la mano chi si ricorda “T.T.T.” e “Nel mio garage”?


Tre gruppi (Sfinteri di Sam, Hula Hoop e Jojo In The Stars), diversi componenti, musicisti e amici, con cui condividere esperienze intense ed uniche.

Grazie di cuore a tutti.

Se sono quello che sono è anche merito vostro.

Nel frattempo sono stati registrati 4 singoli, 3 e.p. e 1 disco.

Li ho ancora tutti e li custodisco gelosamente nei miei cassetti.


Sono passati sotto i piedi talmente tanti palchi che quasi non riesco a ricordarmeli tutti.

Strada macinata per far arrivare a più gente possibile le mie canzoni e la mia musica.

Facce mai dimenticate, pacche sulle spalle e sorrisi, sputi, insulti e poghi spontanei.

Gente che canta insieme a te le tue canzoni, alza le mani, tiene il tempo si diverte, sta bene e ti fa stare bene.

Perché è per questo che si suona, no?!

Persone che credono in te, non ti fanno sentire mai solo e ti supportano con tutto il cuore.

A tutte queste persone devo dire grazie.


Posti, sale prova - tante sale prova, il Centro Musica, l’Arci, le serate di Rock’n’Roll High School, i concorsi, le giornate dell’arte e le feste della musica, i gruppi più grandi che si cercava di imitare, i gruppi di amici con cui condividere questi palchi, gente che adesso ha smesso, gente che continua imperterrita per la propria strada.

Questi siamo noi e questo sono io.

Io provengo da qui.


E poi le associazioni, Winter Beach, i concerti organizzati, gli scambi, cachet mai visti, i locals, una “scena” da portare avanti, le responsabilità e le decisioni del diventare grandi.

Senza rimpianti, ma non senza errori.

Tante volte si è caduti e altrettante ci si è alzati, arrivando fino a qui.

Dieci anni e non sentirli.

Dieci anni e la stessa voglia di suonare e condividere ancora sudore e fatica in sala prove.

Dieci anni e gli stessi ideali di una volta.

Dieci anni e non aver cambiato una virgola, perché la direzione è sempre la stessa e non ce n'è che venga cambiata.

I miei punti di riferimento sono sempre gli stessi.

Chi mi conosce lo sa.


Coerenza? Testardaggine? Forse.

Chiamatela come volete, per me è semplicemente passione e vita.



Gabba gabba hey!

Zet

domenica 31 gennaio 2010

Basta poco

Basta poco per risentirsi figli di questa beata terra.

Basta poco per risentirsi felici e per dimenticare le ore che ci separano.

Basta una nevicata improvvisa, basta un sole caldo nel cielo e una bici dalle ruote grasse pronta in garage.

Basta avere la colonna sonora giusta nelle orecchie e sentire la neve che scivola via sotto le tue pedalate.

Basta sentire che a volte fai un po fatica ma alla fine è giusto così.

Basta ricordarsi che tu li sei l’ospite e come tale ti devi comportare.

Basta avere coraggio e non accontentarsi di scivolare semplicemente.

Basta davvero poco.


Soundtrack: "The Eart Is Not A Cold Dead Place" by Explosions In The Sky




domenica 20 dicembre 2009

Volete essere testimoni della storia o volete farla?

“Dovresti essere qui. Questa è roba tua.

C’è nulla di più patetico di un vecchio che trova la religione

o di un veterano che decide di avere ancora una battaglia da vincere? Certo che c’è.

Il peccato più grande è non far niente quando potresti dare tutto,

è sognare troppo in piccolo.

Io sarò quell’uomo e voi sarete il mio esercito.

Il mondo ha bisogno di noi, questi sono tempi oscuri e disperati.”

(Nick Fury – Dark Reign: New Nation 1)


“Se lo state cercando lo troverete come sempre in prima linea”, rispose rapida e veloce, tentando di evitare tutti quei giornalisti appostati da ore davanti casa loro, nonostante la neve.

“Con lui ne troverete tanti altri. Anche voi dovreste essere là, al posto di perdere inutilmente del tempo qui.

Anche voi, come tutti quei ragazzi, avete il dovere di fare la vostra parte.

Per voi, per le vostre famiglie, per i vostri figli e i figli dei vostri figli.

Volete costruire loro un futuro migliore?

Pensate all’eredità che avete intenzione di lasciare.

Pensate a come vorrete essere ricordati sui libri di storia.

Come quelli che hanno distrutto questo splendido mondo?

Penso e spero di noi, in cuor mio.

Ma forse mi sbaglio.

Forse anche voi, come chi ci comanda, avete interesse nel lasciare che le cose vadano avanti così.

Forse anche voi da questa situazione di lenta distruzione ci guadagnate qualcosa?

Se non è così, e se avete un cuore puro e una mente ancora lucida correte là anche voi e cercate di cambiare le cose.

Siamo ancora in tempo.

Anche il più grande degli eroi senza di noi, esseri mortali, non potrà mai da solo cambiare le cose.

Abbiamo tutti delle grandi responsabilità e tutti un grande potere.

Ricordatevelo.”

Così parlò la fantastica donna di Thunderman – il più grande super-eroe di tutti i tempi, la vigilia di Natale di un anno non tanto lontano dal nostro e su una Terra non tanto diversa dalla nostra.

Solo cinquat’anni più tardi, metà della popolazione di quella Terra era decimanta, buona parte delle terre erano sommerse e il riscaldamento era salito di venti gradi trasformando radicalmente quel mondo.


Buon natale e felice anno nuovo a tutti, da parte mia e di Thunderman - il più grande super-eroe di tutti i tempi.

Un abbraccio particolare va alla mia famiglia, alla Signorina Fantastica, ai Jojo In The Stars, a tutti i/le colleghi/e del Centro Musica, a tutti/e i/le ragazzi/e di Winter Beach, al dottor Musoni, a Jacopo, a Enxhi e a tutti quelli che quest’anno mi hanno fatto crescere.

Gabba gabba hey!

Davide


Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 005




lunedì 14 dicembre 2009

Cazzo, ma come è difficile essere un super-eroe!

“Vivere non significa vivere per sempre,
ma rendere ogni giorno di questo lungo viaggio meraviglioso.”
La signora del West


Regola numero uno: creare del fastidio. Sempre e comunque. In qualsiasi situazione, circostanza e a qualunque persona.
Altrimenti che gusto ci sarebbe?
Saprebbe tutto di gelato al pistacchio e puffo.
Un mix terribile, che stenderebbe anche il peggiore dei villains.
E tu che sei un super-eroe, ne sei capace?
Sei in grado di farlo?
Fino a che punto sai o puoi arrivare?
La tua coscienza ti parla in continuazione e tu non ce la fai più.
Scorre veloce dentro la tua testa, senti suoni, parole e imput continui fastidiosissimi.
Non riesci più a fermarli.
Allora voli, voli via dove tutto è più semplice.
Ma non trovi pace in nessun posto conosciuto a noi mortali.
Nessuno sa qualè il tuo nascondiglio segreto, nessuno.
Solo tu lo sai.
O meglio, solo tu e lei.
Già, perché quel posto segreto che nessun mortale conosce è proprio lei.
Sono le sue gambe morbide, sono le sue mani calde, sono le sue braccia accoglienti, le sue labbra invitanti e il suo seno che ti fa impazzire.
Quel posto segreto è fatto di parole, tante parole, di occhi profondi e di un sorriso che è la fine del modo.
Un sorriso che ti fa dimenticare la guerra dei mondi, la guerra segreta e la guerra civile.
E’ un sorriso potente come un bulldozzer.
E’ un sorriso che ti ribalta.
E tu ci stai da dio ribaltato.
Già, ribaltato con la donna fenomenale, ci stai proprio bene tu.
Questo è il tuo nirvana, il tuo ragnarock e la tua coppa dei campioni.
Questo è il Milan che ha vinto tutto nei primi anni ’90.
Sono Gullit, Rickard, Van Basten, Baresi e Maldini in una persona sola.
E’ come vincere la lotteria, diventare premi nobel per la pace e cavalieri jedi in un giorno solo.
E’ guidare l’Enterprise in contromano, è battere Hulk a braccio di ferro e palpare il culo a Minnie davanti Topolino.
E’ volare tra le stelle più lontane e capire che in questo spicchio di universo anche tu non sei solo.


Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 004




domenica 16 agosto 2009

Un giorno le vedrai

Ci sono cose che neanche il più grande super eroe di tutti i tempi può spiegare.
Ci sono cose che vanno ben al di la di tutto quello che è lecito conoscere.
Ci sono cose che neanche lui può evitare o tentare di salvare.
Capitano e basta.

A volte è meglio non chiedere, perché risposte forse non ce ne sono.
Forse è meglio così e lasciarle sfogare come un fiume in piena che allaga il suo viso e tutta la terra di mezzo.
Forse sono solo lampi che cadono da un cielo troppo agitato.
Forse neanche il suo mantello possono fermarli.

Non resta, per il nostro super eroe, imparare la lezione e ancora una volta scoprire il limite dei suoi super poteri.
Perché ci sono cose che davvero, nemmeno uno come lui, può riuscire a fermare.
E forse è solo giusto così.

Super poteri, un super mantello, un super cervello e super ecc ecc., chi più ne ha più ne metta, molto spesso servono ben poco in questo strano ma nostro mondo.
E forse, è proprio questo, quello che rende noi comuni mortali, degli esseri speciali agli occhi di chi ha dei super poteri come lui.
E io ne conosco di esseri speciali, credetemi.



Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 003